A Diary Entry from 1999
Gudang Garam a Yebisu
Alessandro Mavilio

Cammino da solo per i viottoli bui e pensando alle migliaia di persone di Shibuya dico ad alta voce: - Solitudine immensa...

Un ragazzo e una ragazza tutti e due in bici mi passano accanto e lei dice a lui:- Tabe ni iku n desu ka?- [vai a mangiare?]

Io non ho i soldi per comprare nulla al super...

Qualche giorno fa un uomo nella metropolitana [seduto di fronte a me] strizzava gli occhi come se volesse piangere. Poi ha estratto dalla borsa una Polaroid. Quando l'ha riposta l'ha voltata velocemente: un neonato in una incubatrice.

Ho fumato una Gudang Garam sul ponte Kameyabashi guardando il fiume nella notte. E i petali scorrevano via. "Nagareru". Dovrei fare altrettanto. Scorrere nella corrente.

Alla fine questo Giappone si rivela mistico.

Con poche parole ho addolcito una vecchia tabaccaia di Yebisu! Al riguardo della pronuncia di "Gudang Garam". E quando tornando alla stazione sono ripassato era lì che spazzava nel negozio sporco. Ma antico.

I capistazione in Giappone danno spettacolo! Con i loro microfoni senza filo inseriscono la loro voce (moniti e ringraziamenti) tra musichette e altre voci registrate.