I miei propositi per il 2022.
Photo by Bisakha Datta
IT 225 2022
2022年の目標
Alessandro Mavilio

Gli ultimi due anni hanno costituito una sfida pesantissima per la maggior parte della popolazione mondiale più sensibile.

Io mi ritrovo senza errore in tale "sensibile popolazione".

La sfida di cui però parlo non è certo quella sanitaria, bensì la più preoccupante sfida delle ideologie alla moralità piana, al "Business As Usual" della condizione umana, alla libertà di percezione delle cose.

La fortuna di vivere in Giappone (o forse la super-previdente scelta fatta decenni fa) mi ha protetto dal bombardamento mediatico e di stupidità che invece ha martoriato e modificato il mio Occidente, e ha garantito il rispetto di tutte le mie libertà personali e individuali.

La scelta di non aver mai voluto un televisore in casa, e di espormi (a ben vedere) a un flusso ridottissimo di prodotti mediatici generalisti, devono anche aver portato il loro frutto.

Talvolta restare indietro è meglio, se può servire a non modificarsi in peggio. Ancora oggi, quando lavo i piatti, mi riscopro a canticchiare "E mi pareva strano", la sigla cantata da Franco e Ciccio. Ridicolo, forse, ma sicuro, perché lontano anni luce dall'orrore televisivo contemporaneo.

I propositi per questo anno 2022 sono dunque propositi di ulteriore, generale, riduzione e autocontrollo delle... esposizioni.

Molte "connessioni" sono destinate a interrompersi per sopraggiunte difficoltà comunicative, economiche e logistiche. Va bene così.

Non mi spaventa una certa nuova e generale povertà, non mi posso far spaventare da nessun cambio repentino di marcia. Devo riconoscere di non essere quel tipo di umano spaventato dai cambiamenti. Sono più terrorizzato dalla infertilità intellettuale, morale e affettiva, dagli assembramenti delle persone che ritenevo stimabili in sterminati stadi di attesa, dove l'esposizione a dati e opinioni (provvisori e inutili) è pura esposizione al "nuovo fallout".

Non tutte le bombe sono atomiche. E alcune bombe possono esplodere in altre dimensioni. Ed è questo ciò che è successo.

Percepisco il pericolo e mi farò allegramente beffa ci coloro che cercano di minimizzare. Il tempo del rispetto per l'intelletto e l'opinione altrui sembra essere terminato da un bel pezzo.

Se le cose continuano così, è necessario un allontanamento graduale, progressivo e ragionato dalle tante nuove aree di pericolo, soprattutto - appunto - se infruttuose.

Ci si accolla dei rischi in cambio di una crescita di sorta.


Tra queste aree:

- il consumo, la produzione e la cessione di "arte" personale, soprattutto intesa in termini "audiovisivi". Tali risorse personali, andranno dirottate sulla produzione di "arte familiare" e sull'educazione e formazione della prole, che anche necessita di tempo, creatività e tecnica.

- il consumo, la produzione e la cessione di flussi "social" personali, in particolare su piattaforme fuori del proprio controllo informatico.


Una strategia generale - sebbene di ardua realizzazione - è quella di sottrarsi da qualunque sistema informativo collettivo. Meglio tardi che mai.

Ogni risorsa creativa e di tempo dovrà essere usata per sostenere il proprio comparto finanziario personale/familiare e, nel proprio piccolo, annettere sotto sé stessi, persone, entità e clienti in un rapporto di forza identico ma contrario a quello che invece tutti stiamo subendo in quanto consumatori senza più patria o programmi.

A partire da questo 2022 concentrerò le mie energie in molti meno progetti rispetto agli anni passati.

Uno di questi progetti riguarda la morte, l'unico dato certo dopo la vita. La morte come evento, concetto, esperienza, possibilità, esplorazione.


Buon Nuovo Mondo a tutti.