Osservazione sul presente a 47 anni compiuti.
Autoritratto semi-estatico.
IT 470 2021
 Loop dal brano <> di Morrissey.
Grattare il soffitto
Alessandro Mavilio

Nei rari momenti di calma interiore vengo sopraffatto da una sensazione ben distinta di "piùchecompletezza".

Sono un insoddisfatto per indole e posa, e dunque questa sensazione, che pur conosco bene, tendo sempre a respingerla come assurda. inutile, dannosa: non si può essere completi, mi dico, non alla mia età e non in questo mondo dedito all'accumulo.

Eppure... In quasi ogni ambito della mia vita, non mi sembra più esserci lo spazio per nulla di fisico o ideale.

Mi libererei con piacere di molti oggetti che sono rimasti attaccati ai miei spazi vitali, fatemelo dire, di molte persone, anche, ma soprattutto di idee maltempate, che ciclicamente disturbano il mio campo morale.

Non che questa sensazione di completezza preluda alla volontà di lasciarsi davvero andare o rinunciare ad alcunché, anzi, ma certamente è il segnale inequivocabile per quantomeno non cercare di stipare l'impossibile in quella che sembra essere una valigia già zeppa di esperienze e conoscenze.

Del resto, 47 anni sul pianeta sono una buona età per ammettere di essere abbastanza adulti e formati, anche se sulla bontà di questa maturità e di questa formazione non sarò io a pronunciarmi. Ma avendo quasi cinquant'anni (nel XXI secolo!) si può dire di aver accumulato abbastanza provviste - di esperienza e conoscenza - per poter almeno provare il volo sulla vita senza più l'ossessione del carburante, il volo sulla vita con l'agio, stavolta, di una naturale portanza e - mi auguro - l'agio di una lunga planata, densa di ghirigori, indolenti e panoramici.


Continua...