Sì, è nella natura di tutti presagire e indirizzarsi verso una condizione di pace interiore ed esteriore, ma sembra che ciò non sia possibile, se non in momenti di brevissima illuminazione e felicità così interiori da restare suggerimenti imprendibili perfino al principio cosciente che riesce a generarli.
L’affezione umana per i simboli è proprio alla base della ricerca di questa pace, di un’armonia duratura, comprensibile e condivisibile.
Un vero e proprio ballo corale, un ballo simbiotico, la condivisione di un ritmo percepito come comune, figure e piroette, se necessarie, che ci pongano in pace con noi stessi e con chi ci è vicino.
Ma qualcosa di diabolico (cioè, dia-ballico) sembra proprio interferire con la musica interiore, il motivo di pace al quale tutti aspireremmo, individualmente, familiarmente, socialmente.
I dia-boli ostacolano i sim-boli.